Oggi abbiamo avuto il piacere di ascoltare il Pastore John Crowder dall’Oregon il quale ci ha fatto riflettere su una parte della religiosità che spesso ha accecato la Chiesa rispetto la benevolenza e bontà del Padre.
Ogni volta che chiediamo a Dio di mostrarci la Sua gloria, Lui ci mostra la sua bontà. La Sua presenza, la Sua gloria e bontà sono sempre presenti, ma noi possiamo essere accecati e non vedere.
I tuoi peccati non fanno scappare Dio da te, ma fanno allontanate te da Dio, mentre Lui ti corre incontro. Dio non ci ama come in una azione, ma Dio è amore! Tutto quello di cui è capace è amare, anche la sua furia è un’estensione del Suo amore, è un “no” in amore verso il peccato in sé, contro le cose non da Dio che distruggono i Suoi figli. Sulla croce Gesù non stava obbligando la mano di Dio ad amarci, l’amore e la grazia di Dio sono incondizionate; quindi qual’è il senso del sangue? Qual’ è il punto della croce? Il sangue non era per Dio, non era un pagamento, il sangue era da Dio, il sangue era per noi!
Il Padre ti ha sempre amato, è sempre stato dal tuo lato, la Sua giustizia è la Sua misericordia. Di cosa parla la croce? Gesù stava cambiando noi! Lui ha preso su di sé tutta l’oscurità che era in noi e ci ha cambiato in una nuova genuina creazione. Tu sei una nuova creatura! La tua vecchia natura è stata crocifissa con Gesù Cristo duemila anni fa. Dio è per te! È entrato nella nostra oscurità per tirarci nella Sua luce.
La società ha elevato un Dio di paura e condanna, legalista, ma noi vogliamo vedere l’Abba di Gesù che è il nostro Abba, il Padre della consolazione che è sempre stato con noi! Vogliamo vedere la Sua Parola non come uno scambio legale, ma come un atto familiare di guarigione, di salvezza e amore.
Buon ascolto!
