Mattia, partendo da salmi 118:22, ci fa riflettere su come guardiamo gli altri e noi stessi. I farisei avevano un schema mentale su come doveva essere il religioso perfetto, ma Gesù non rientrava in quello schema così lo hanno rifiutato. Il rischio è di fare altrettanto dal punto di vista cristiano, allontanando persone per i loro difetti, Gesù è diventato la pietra angolare! Tutti abbiamo difetti, ma Gesù non ci respinge. Dobbiamo acquisire la logica di Dio. Il Signore vuole coinvolgerci, possiamo essere tutti strumenti nelle Sue mani. Se ci concentriamo si difetti non riusciremo a focalizzarci sul potenziale che noi e gli altri abbiamo. Stiamo alla presenza di Dio.
Michee ci fa riflettere sulla parabola dei talenti, il Signore è fedele, non ci abbandona mai, ma noi quanto siamo fedeli davanti al Signore? Dobbiamo impegnarci per essere anche noi un “servo buono e fedele”. Cosa ne fai del dono di Dio nella tua vita? Non tenerlo nascosto, sei una luce! Il Signore dentro di te ti fa brillare, tocca il cuore di chi hai intorno affinché la gente possa ricevere questo amore che il Signore Gesù ci ha dato.
Il pastore Giacomo ci ricorda che Dio ha dato ad ognuno vari talenti, ma spesso ci nascondiamo, Dio mette a disposizione queste capacità di servire a chi lo desidera veramente. Paolo ci dice, in Corinzi 13, che c’è solo un modo per portare aventi i doni del Signore in maniera sana: attraverso l’amore! Fai crescere nell’amore i talenti che Dio ti ha dato. Quello che fai fallo perché ami, una fede che agisce amando. Non cercate l’amore nei vostri sentimenti, ma cercate l’amore di Dio nello Spirito Santo.
Buon ascolto!
