Maura continua la riflessione traendo spunto dal libro “Affamati sempre più di Gesù” di David Wilkerson.
Il cuore perfetto è fiducioso, scrisse il salmista al salmo 22 :”i nostri padri confidarono in te, confidarono e tu li liberasti, gridarono a te e furono salvati, confidarono in te e non furono delusi“; più volte Davide ebbe a testimoniare “nel Signore io metto la mia fiducia” e “o mio Dio io confido in Te“; la radice ebraica tradotta con fiducia suggerisce l’idea di lanciarsi da un precipizio, significa essere come un bambino che, arrampicato sulle travi del soffitto, non riesce a scendere, sente il Padre dirgli “salta” e lui obbedisce gettandosi tra le sue braccia. Vi trovate anche voi in una tale posizione? Siete anche voi timorosi e titubanti? Sull’orlo del precipizio senza alternativa che gettarvi tra le braccia di Gesù? Forse vi siete semplicemente rassegnati alla vostra condizione, ma quella non è fiducia, è fatalismo, la fiducia è qualcosa di molto diverso dalla rassegnazione passiva, è credere attivo; quando la nostra fame di Gesù cresce d’intensità scopriamo che la nostra fiducia in Lui è ben fondata; ad un certo punto della nostra vita abbiamo forse pensato di non poterci veramente fidare di Lui come se in realtà non avesse sotto controllo la grande prospettiva della nostra vita, eppure avvicinandoci a Lui e conoscendolo sempre meglio cambia questa condizione, significa che non veniamo a Lui semplicemente per il pronto soccorso quando cadiamo stremati, invece camminiamo talmente vicino a Lui da sentirlo quando ci avverte delle grandi prove che ci stanno davanti. Probabilmente nel passato molti hanno limitato la loro fiducia nel Signore al soccorso spirituale in qualche momento estremo della vita, è come se si dicesse al Signore “ho fiducia che Tu verrai a liberarmi da tutte le mie prove, so che ci sarai quando avrò bisogno di Te” con questa dichiarazione pensiamo che la nostra fede sia aumentata e che possiamo piacere a Dio, non ci rendiamo invece conto di aver semplicemente dato credito al diavolo che diventa la causa, colui che prende l’iniziativa, il Signore si riduce alla funzione reattiva di Colui che reagisce, questa prospettiva presenta Dio come se il suo unico ruolo fosse quello di reagire ai piani del diavolo, ma Dio non reagisce mai, Egli intraprende, se siete davvero in cammino con Cristo non potete diventare la palla presa a calci dal diavolo, lui non ha la libertà di molestarti o di toccarti, “che sorta di Padre sarei se permettessi ad uno spacciatore di droghe, a un prepotente o a un molestatore di avere libertà di azione sui miei figli?” eppure andiamo in giro a protestare “il diavolo mi ha fatto questo, mi ha chiuso questa porta… vorrei allora chiedere: dove pensiamo che sia il nostro Padre? Non si cura di noi? Pensiamo davvero che ci lasci essere la preda indifesa di malfattori? Mai, ricordiamoci che satana non poteva toccare Giobbe senza il permesso di Dio, la Bibbia dice pure che Gesù fu condotto dallo Spirito per essere tentato dal diavolo; il nostro Dio ha sempre il pieno controllo su tutto, satana non è mai stato ne lo sarà mai al di sopra della potenza della Parola di Dio, Dio può permettere al diavolo di avere accesso alla nostra vita per un qualsiasi motivo, il peccato o la disubbidienza può condurci al portone d’ingresso del diavolo quando Dio ha cercato di ammonirci del grave pericolo nel quale ci troviamo, ma il Suo desiderio è sempre che noi impariamo a confidare in Lui, nella Sua perfetta bontà e generosità, potrà permettere che subiamo delle dure lezioni per imparare a vederlo per chi Egli è realmente; il cuore fiduciose dice sempre “tutti i miei passi sono ordinati dal Signore, Egli è il mio Padre amorevole che permette le mie sofferenze, ma mai più di quanto io possa sopportare perché mi dona sempre una via di scampo, Egli conserva per me un piano e un proposito eterni, Egli sa ogni cosa di me perché sono la pupilla del Suo occhio, Egli è il Signore non solo sopra di me, ma sopra ogni evento e situazione che mi toccano da vicino”.
Buon ascolto!